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Sottovoce

Sottovoce parlo col mio cuore.

Sottovoce con me stessa.

Non ha fine questo moto del cuore,

ora sommerso, ora audace.

Sottovoce sussulti veloci e leggeri

s’ innalzano fino alle nuvole zuppe di pioggia.

L’ eco ostinato, illogico,

passionale e umano si disperde,

con riflessi di oro e d’ argento cadenti,

come perle lucenti in costante ondeggiare.

Mi sento in ascolto tra le mie caverne buie

dove il sole non brilla,

la carne riprenderà vigore.

 

Voglio nutrire con nettare di densa vita

anche la più atavica fame,

riempire i solchi aridi di gelidi inverni

di poesie fantasiose, rose preziose,

anima e cuore torneranno a cantare.

Continuo ad amare la vita

che m’ offre la sua mano, e non potrà tardare.

Il richiamo della speranza

potente come l’ acqua degli oceani

prende il sopravvento mentre a terra m’ affloscio,

non puoi allontanarti da ciò che ami

dove le membra ti senti protette e cullate.

Se il mare è la nostra casa, lo scoglio nulla può.

Adoro l’ acqua trasparente,

e soprattutto le persone trasparenti,

le uniche di cui ti puoi fidare.

Sottovoce palpiti convulsi mi congelano i passi,

perché li ho conservati gelosa in petto

per non scordarli mai.

Amo, ma sottovoce,

anche l’ amore ama piano o tace.

 

Rosita Ceraolo