Mulini di parole
A che serve volare
se non c’è da cadere?
Incuranti degli ostacoli
che li gettano a terra,
mulini di parole
ruotano lentamente
in una giornata di vento.
Seguono un sempre
nuovo orizzonte,
girano, e mai si fermano…
A volte volteggiano in aria
per vivere pienamente,
risalgono con il vento giusto,
e lasciano andare l’ acqua
verso il mare.
Sono braccia vissute,
vele a forma di pale,
che macinano tardi la farina
degli eventi, ma macinano
molto fine negli interstizi
della nostra dimora,
sui muri opachi
delle nostre coscienze.
Un beneficio eterno,
fra argini improvvisati e
flutti molto inquieti,
vertigini azzurre di gioia
e fremiti rossi di passioni,
attimi dilatati nati fuori
stagione e sogni che non
vanno mai mollati…
Vecchio mulino,
di tanta vita nascosta fra
le sue spighe.
Aliti di vento soffiano
fra le carni,
sugli strappi le mani
per non disperdere energia.
Panorami al contrario e cieli capovolti,
per dissetarsi di nuova vita.
La vita più veloce
quando soffice è il terreno,
collane di fiori,
riflesso di specchi d’ acqua.
Al cielo ancora minaccioso
una poesia
sulle ferite dell’ anima che grida,
per alleggerire la pandemia.
Abbondanti fiumi d’ argento
ricche di gemme
scenderanno a valle,
parole libere
che aspirano a volare.
E non vedremo più
nemmeno le nubi.
Solo colori che schiacciano
ombre e dolore.
Rosita Ceraolo
2 Commenti
La vita e un soffio di vento,uniamo l’energia stringendole nelle mani x non disperdere nel vento…..
Sempre belli e delicati i tuoi versi arrivano direttamente al cuore suscitando emozioni indescrivibili.