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Il richiamo del mare

Il mare ti chiama per voce e non puoi non seguirla.

E’ una dolce melodia, una musica unica, naturale

e non puoi far altro che lasciarti trasportare al suo fascino.

Una melodia che riesce nel suo incanto a non farci pensare a nulla,

se non a noi stessi.

Possiamo stare ore ad ascoltare il mare, ad osservare quell’ infinito,

con gli occhi oltre i confini dell’immaginazione,

dove i pensieri s’ annullano completamente, svaniscono,

lasciando l’ ingresso ai sogni e alle speranze.

Il mare annega i pensieri con i suoi suoni, li purifica con l’ acqua salata,

li manda via con il moto delle onde che rotolano. E sei lontano da tutto.

 

Senza stancarmi di ascoltare il fragore del mare, m’ immergo

nelle sue onde, onde che mi cullano, mi accarezzano

e poi via mi spazzano.

Onde che sanno lenire le mie ansie, distendere le membra del mio corpo,

sciogliere la stanchezza sotto la pelle avvertendo

un sentimento di rinascita.

Un mondo meraviglioso sotto la superficie dell’ acqua,

nascosto alla mia vista, che è là da sempre sommerso.

Il mare bisbiglia parole al mio cuore… Mi sento chiamare dall’ acqua,

che rispecchia il cielo in tutte le sue sfumature d’ azzurro.

E’ il cielo della vita nella sua perfetta armonia,

m’ infonde un senso di pace, di libertà, di armonia

che non trovo altrove.

Alle sue acque mansuete mi piego a bermi il cielo.

Le sillabe volano, diventano parole e poi si sciolgono nel mare.

Mi specchio nell’ acqua illuminata dal sole, chiara, lucente, abbagliante.

Di sole mi bagno, faccio il pieno di energia dalla nostra stella!

Una vitalità eccezionale, acqua fonte di vita essenziale.

Acqua di mare che brilla e regna sovrana.

Al suo richiamo, un tuffo rigenerante nella grande, immensa

distesa d’ acqua che si fa strada verso di me.

Posso solo godere di ogni respiro al richiamo del mare.

Uno strano richiamo… Perché quando siamo incastrati nelle prove

della vita, accade qualcosa che ci viene incontro e ci aiuta a salire

sulla nave del coraggio, a cavalcare le onde di ogni tempesta.

Nell’ anima incrostata s’ insinua il mare, apre un varco dove

entra un po’ di vita.

L’ acqua di mare sfiora il senso del mio andare.

A volte, mi schianto nell’ onda e risano.

Nuotando con gambe e braccia sciolte, che mi fanno leggera,

mi guardo in seno alla sua immagine e le schiume spargo intorno.

 

So poco del mare ma il mare sembra sapere di me.

Mi cura come se mi amasse. Mi copre con le sue minute onde beate

mentre cerco di recuperare residui, bellezze e colori di vita,

da custodire come fossero smeraldi.

Il mare mi chiama e continua ad attrarmi con il suo mormorio.

Fisso quella linea dove il cielo incontra il mare, dove non posso andare.

L’ orizzonte è davanti a me… L’ acqua segna un confine nascosto

oltre il quale non mi spingo nonostante la voglia di esplorare.

Scoprire quel che c’è da scoprire…

Ascolto una conchiglia raccolta nella mano che suona la vita.

Ha la sua particolarità, la sua forma mirabile, la sua musica dentro.

La vita è più forte delle parole. Il rumore del mare è più forte

dei pensieri, ti trascina dove vuole.

Seguirò il suo richiamo che cerca di illuminarmi.

Una nuova luce che riesce a entrare… mi guiderà a credere in me e

alle tante possibilità, ad andare al di là delle paure così svaniranno.

Non si può tornare indietro dopo aver aperto gli occhi.

La verità sta sopra la menzogna come l’ olio sull’ acqua, si assottiglia,

ma non si rompe.

La strada che ci porta a casa è sempre scritta in noi.

E’ un segno del tempo. Un battito più forte del cuore.

 

Rosita Ceraolo