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Fame d’ aria

Sul finire del giorno,

qui al chiuso

ascolto quel respiro breve

che esce dal mio sguardo

assetato d’ aria,

che mi prende il cuore,

che a lungo si trattiene

senza riuscire a comprendere…

E’ qualcosa che mi viene naturale…

E’ una sorta di mancanza

che vive nell’ aria,

senza peso e senza fatica,

in quello spazio di intima e intensa

solitudine.

In cose che sono a mezz’ aria,

nel buio di panico generalizzato…

Volti e nomi che si tendono

gli uni verso gli altri,

per mantenersi in equilibrio

in questo confinamento;

Corpi che si credevano immortali,

inchinati come l’ asse terrestre;

Anime attanagliate, scoperchiate,

investite da realtà avverse e rischiose,

che non respirano abbastanza aria,

abbastanza speranza.

In questa serrata,

respiriamo tutti la stessa aria…

che preme per fare il suo ingresso,

per non piegarsi dentro,

per darsi di più.

Un’ occasione forse per essere

tutti quanti più buoni.

Siamo noi che facciamo la storia…

Niente resta per sempre nel tempo

uguale.

Ho scritto di getto,

come un flusso di coscienza.

L’ amore non si può rimandare

a domani.

Nel mondo, fermato e rivoltato,

c’è fame di tutto!

Lancerò le mie parole in aria

per rincuorare.

Chissà se la bellezza ci salverà…

Sogni e castelli di sale sgranerò

tra le mani sulla riva del mare,

che non saprei come autocertificare…

Lo sa solo il cielo come andrà a finire,

intanto l’ anima dell’ uomo

che non respira

o non vuole amare raccoglierò.

Oltre il buio dell’ anima spero,

un respiro di luce a pieni polmoni.

Nutrire e respirare il mistero dell’ altro,

dove l’ aria non esiste affatto.

Imparare come cadere, migliore di così.

 

 

Rosita Ceraolo